Jorge Jesus è grande allenatore oltre ad essere un personaggio molto particolare. Capelli lunghi da ex sessantottino e volto spigoloso, i tifosi del Benfica lo adorano a tal punto da esporre uno striscione con la scritta ”Jesus è resuscitato” durante la partita giocata contro l’Olhanense che ha regalato il titolo alle Aquile. Un chiaro riferimento non solo alla Pasqua ma anche al profeta che siede sulla panchina del club di Lisbona. Con i propri sostenitori coltiva un rapporto talmente affettuoso che in una occasione si è spinto fino a rischiare di prenderle dai poliziotti.
L’episodio risale al settembre del 2013, quando alcuni tifosi del Benfica hanno invaso il campo al termine del match contro il Vitória Guimarães. Gli steward sono intervenuti prontamente per bloccare gli invasori, ma un paio di essi hanno cercato in tutti i modi di divincolarsi costringendo la polizia ad aiutare gli addetti alla sicurezza. Ad un certo punto la sagoma di Jorge Jesus è comparsa nella colluttazione. Il tecnico del Benfica voleva liberare i tifosi dalla morsa dei poliziotti. E i suoi tentativi erano piuttosto focosi tanto da beccarsi una denuncia per aver interferito nel normale svolgimento delle forse dell’ordine.
Il suo rapporto con la polizia sembra tutt’altro che sereno a giudicare dall’ultima vicissitudine capitatagli, stavolta senza conseguenze serie. Il Benfica ha appena conquistato il trentatreesimo titolo del Portogallo e per le strade di Lisbona non mancano le consuete scene di giubilo. Jorge Jesus festeggia in strada con i tifosi posizionati al di là delle transenne. Tutto imbacuccato con sciarpe del Benfica saltella e canta quando all’improvviso un poliziotto lo blocca prima di rendersi conto che si tratta di Jorge Jesus…
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